venerdì 26 novembre 2010
Come vorrei
giovedì 18 novembre 2010
In punta di piedi
giovedì 11 novembre 2010
Yeeeee
lunedì 8 novembre 2010
Continua a Danzare...
venerdì 5 novembre 2010
Napoletango
" La famiglia Incoronato è famosa a Napoli e sul territorio della regione. Essa si sposta come un chiassoso circo familiare, viene chiamata per cerimonie religiose e feste di paese. È la prova vivente della specializzazione dell’artista, e la specializzazione è il tango. Non il walzer, non la samba, non il fox-trot o il liscio, ma il divino tragico e sensuale tango argentino. (...) "
Spettacolo ideato e diretto da Giancarlo Sepe: Un musical atipico, una festa gioiosa e paesana nella quale si alternano il folklore napoletano e il desiderio di esprimere la sensualità corporea attraverso il tango argentino. Al grido di " voj' ballare pur'i 'u tang' " i personaggi scalpitano per imparare l'arte di questa danza, ed esprimono attraverso la vita quotidiana tutto il loro impeto sensuale sessuale ed erotico, nei momenti più intimi e disparati, a letto come sotto la doccia (in una scena di nudo integrale). La chiave di lettura dello spettacolo è sottile, la forza espressiva è forse il fulcro nell'intento dell'autore, dato che di musical lo spettacolo possiede ben poco, dal cantato quasi assente, alla danza che si esprime più come movimento corporeo che come coreografia. Il tango viene infatti sudato fino alla fine, chiamato a gran voce durante tutto lo spettacolo, esso si esplica poi in due esecuzioni ed un intermezzo, sufficienti quanto ormai necessari. Si gioca la carta del coinvolgimento del pubblico in maniera molto semplice e divertente, invitando a ballare in sala e scendendo in alcuni frangenti al di sotto del palco includendo così lo spettatore a diventare parte della famiglia Incoronato. Gli attori, totalmente dentro la parte, capaci, espressivi e "correttamente" sopra le righe, si amalgamano bene fra di loro e riescono a dare qualità e consistenza. Ciò che non ha consistenza è invece lo spettacolo in sè; se visto ed analizzato nell'ottica di spettacolo musicale esso non delinea un'intensità ed un contenuto tali da rapire l'attenzione giusta e un completo gradimento. E' piuttosto un ricco materiale intimo che esprime una realtà provinciale gioviale, frenetica e impetuosa, scalpitante e desiderosa di agire. Una realtà anche caratteriale e caratterista, che si dà la mano e dà la mano al pubblico, ma che risulta insufficiente e frammentaria, priva di una trama di spessore e ridotta musicalmente ad un'incompleta serie di scene a volte anche ripetitive.
Fino al 14 novembre al Teatro Eliseo in Roma.
mercoledì 3 novembre 2010
Cattivissimo Me
