Martedì 28 settembre 2010
LA MIA GIORNATA
Una giornata come tante.Suona la sveglia, mi alzo.
Vado in cucina e placo la fame ficcando un cornetto nel microonde, ci verso dentro un pò di miele da un piccolo barattolo in plastica e lo mangio.
Poi torno nella zona letto e mi spoglio per buttarmi sotto la doccia che mi sveglia un pò, certo fra poche ore ho lo stage di danza con Marco Garofalo di Amici, quindi suderò, ma almeno mi levo quest'aria intontita mattutina e sono bello pimpante per affrontare la giornata.
Mi asciugo e mi vesto.
Mi metto un pò di trucco per definire gli occhi.
A mezzogiorno ho appuntamento con una ragazza fuori dalla scuola di danza.
Preparo la sacca con tutto l'occorrente, scarpe e ricambi.
Saluto ed esco.
Dopo lo stage di danza moderna ho la lezione di danza classica che tengo da qualche settimana.
Infilo le chiavi nella macchinetta e parto. Dio quanto è sporca!
Faccio la consueta strada per raggiungere il foro italico, ma mi sbaglio e vado dritto invece di girare per imboccare la galleria, quindi mi chiedo "Che faccio, già che ci sono qui c'è il lavaggio fai da te, dò una sciacquata alla macchinetta? In fondo è pericoloso girare con il parabrezza così sporco, sono giorni che è lercio!"
Vada per il lavaggio, mi fermo prendo un gettone da inserire nell'apparecchio e le dò una sciacquata veloce con il getto d'acqua.
Riprendo la strada ed entro nella galleria.
All'uscita esco per la direzione del foro italico verso lungotevere, dopo circa 1oo metri c'è un semaforo, il semaforo per me è verde, la mia andatura è nella norma, ma alla mia sinistra un veicolo arriva velocemente passando con il semaforo rosso, faccio in tempo a vederlo e forse freno un pò, ma tutto succede in pochi secondi, l'urto, la paura, e non mi rendo abbastanza conto dei particolari, la macchina mi prende sul lato sinistro, quello del guidatore, e mi trascina per un metro, fortunatamente non arriva a prendere lo sportello, riapro gli occhi e vedo le due macchine, e penso - 'ci vedo' - sono ancora qui, intatto, sono vivo -. D'istinto tolgo la cintura ed esco, mi sento il naso: non sanguino, continuo a chiedere ad un signore testimone dell'accaduto - 'sto bene?' - e lui mi rassicura e mi abbraccia dicendomi che sto bene, di stare tranquillo. Nell'automobile c'è una signora sui sessantacinque, non parla, pare più terrorizzata di me senza essersi fatta nulla. Lì per lì non sento dolore, solo un pò di mal di testa. Vediamo in lontananza a 100 metri: ci sono ambulanza e polizia, sono lì per un altro incidente! Dico al signore di chiamarli, e in pochi secondi arrivano e mi chiedono di chiamare a casa per fare sapere dell'incidente, nel frattempo mi siedo, mi mettono il collare e mi caricano in barella per portarmi all'ospedale. In ambulanza mi chiedono cosa sento, ma il dolore è ancora lieve, al petto, al collo e all'anca destra. Arrivo in ospedale e mi sento come in un film, con gli occhi vedo solo le luci del soffitto, mi misurano battito e pressione e poi aspetto in una sala. Dopo un pò arrivano i miei genitori, mi visita un ortopedico, faccio le lastre e aspetto circa 6 ore in ospedale, poi la prognosi: niente di rotto, una contusione all'anca e una distorsione rachide cervicale. I miei pensieri a freddo subito dopo l'incidente sono principalmente due: 'Mi sono salvato la vita', e contemporaneamente 'fa che non ci sia alcun danno permanente che possa influenzare la mia passione per la danza'. In ospedale altri mille pensieri si susseguono alla velocità della luce, i più frequenti prevedono un "E se non avessi...."
Se non avessi mangiato il cornetto?
Se non avessi fatto la doccia?
Se non ci fossi andato a mezzogiorno?
E soprattutto:
Se non avessi lavato quella dannata macchina? ero persino indeciso!
Se avessi frenato di più? Non ricordo nemmeno bene di aver frenato.
A posteriori, penso che se fossi andato più lentamente magari sarebbe andata peggio perchè avrei preso la macchina con tutto il mio muso e non solo dalla parte sinistra, e se fossi andato più velocemente sarebbe successo il contrario, e cioè la macchina mi avrebbe preso con tutto il muso e non solo dalla parte sinistra.
E' stata questione di attimi.
Mi sono salvato, è stato un brutto urto, e sono stato più lucido di quanto credessi, perchè in fondo penso di essere irrazionale ma la mia è soltanto una sorta di "paura che accada", paura della mia stessa ansia, che col tempo sò che svanirà. Mi sono salvato, e di questo ringrazio il cielo, io voglio vivere cazzo!
LA GIORNATA DELLA MIA MIGLIORE AMICA
Martedì 28 settembre 2010
Una giornata come tante.
Mi sveglio e mi preparo.
Sono in ritardo quindi decido di fare la galleria, non la faccio mai.
All'uscita vedo una macchinetta incidentata uguale a quella di Giacomo.
Penso "Uh è uguale a quella di Giacomo, bah ma sarà il solito cretino con la macchinetta che è passato col rosso"
Poi Giacomo mi chiama dall'ospedale e mi racconta dell'incidente: Era LUI...!
E non è stato lui a passare col rosso.
LA GIORNATA (NON PROVATA) DELLA SIGNORA
Martedì 28 settembre 2010
Una giornata come tante.
Mi sveglio e mi preparo.
Vado a trovare mia figlia in ospedale, è lì per degli esami, ultimamente sta male.
Le è stato diagnosticato un tumore...
Una cosa posso dirvi da questa esperienza, l'avrei detta anche prima ma evidentemente era destino che la dovessi sentire dentro di me ancora di più, VIVETE ragazzi, perchè in un solo ATTIMO può cambiare tutto.
Ho rischiato, e chi può dirlo, se fossi stato in motorino probabilmente non ne sarei uscito vivo, o anche se la dinamica fosse stata diversa. Oppure avrei potuto rimanere paralizzato.
E' tutto uno strano incrociarsi di destini che cambia le cose, ed è tutto un mistero quello che si cela dietro, un puzzle di piccoli secondi che cambia la vita di tutte le persone. Perciò una cosa sento di voler cambiare nel destino delle persone che incroceranno la mia vita da oggi in poi, non avere paura di esprimere loro quello che provo...perchè in un secondo potrei non esserci più e non poterlo più fare, quindi dal destino che mi ha fatto vivere questa esperienza traggo questo...e che io riesca a metterlo in atto o no, ne faccio comunque tesoro. Il destino, il caso, e secondo me anche la mia voglia di vivere...mi hanno salvato. Ci sono cose che la vita sente, la mia forza e la mia energia fanno parte di quelle. Ci sono cose che devono accadere...io continuo a voler vivere sempre di più queste incognite, mi fido di me, mi fido della mia vita. Basta un ATTIMO.