sabato 14 novembre 2009

Amico Immaginario

Un amico immaginario aiuta a... raccontare meglio. Secondo un recente studio, avere un amico invisibile, che alcuni decenni fa era considerata una caratteristica preoccupante per un bambino, svolgerebbe un ruolo positivo nello sviluppo delle sue capacità linguistiche. Si stima che circa la metà dei bambini abbia avuto, a un certo punto della vita, un amico immaginario. I primi risultati di un nuovo studio comparso sulla rivista "Child Development" proverebbero che i bambini con amicizie "di fantasia" tendono ad avere capacità narrative superiori a quelle degli altri, segno di futuro successo scolastico e nella lettura in generale. La ricerca condotta all'università di Otago, in Nuova Zelanda, ha coinvolto 48 bambini di 5 anni e mezzo, di entrambi i sessi, circa metà dei quali avevano manifestato la presenza di un amico immaginario. Dopo la valutazione del livello del loro vocabolario, i bambini sono stati coinvolti in alcuni test narrativi classici: il riassunto di una storia di fantasia letta in precedenza su un libroe quello di un fatto reale accaduto loro nel corso dell'ultimo anno. Mentre non c'erano differenze nel vocabolario, i bambini con un amico immaginario sviluppavano maggiormente il dialogo delle storie. fornivano più dettagli circa tempi, luoghi e relazioni di causalità e, in definitiva, raccontavano in modo più ricco. Secondo i ricercatori, probabilmente questi bambini si "esercitano" a raccontare storie ogni volta che i genitori o altri pongono domande circa il loro amico immaginario. D'altro canto, non è escluso che proprio le superiori capacità narrative possano essere l'indice di una creatività che porta a sviluppare un'amicizia immaginaria.

Da "Mente e Cervello"
Articolo di Stefano Pisani.

E voi? Avevate un amico immaginario da bambini?

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